WILLY COYOTE è LA METAFORA DELLA VITA
di FF
Sì, e a giugno uscirà per Bompiani il manuale Come leggere Eugenio Finardi, tardivo omaggio al pensatore. Non so se Angelo (fornitore della chiave) è d’accordo con me su questo punto, ma io mi sono sempre chiesto come mai questo particolare aspetto ha incontrato sempre così tanto la fantasia popolare, come se la massima espressione artistica del concetto di esistenza fosse un coyote nudo che insegue uno struzzo altrettanto nudo per farselo alla griglia, spendendo miliardi di dollari in dinamite invece di mettersi a sgranare anacardi od emigrare in terre dove ci sia Burger King. E se si sta parlando di una dinamica hobbesiana e/o primitivista, è roba che viene superata a destra da Dick Dastardly e il Piccione Viaggiatore, che introduce un elemento di sadismo e crudeltà del tutto assente nel cartone di Wile E.Coyote, ed inserito nel contesto delle Wacky Races veniva introdotto esplicitamente l’elemento sessuale nella misura in cui si sarebbe voluto fare Penelope Pitstop (elemento che in Wile E.Coyote è solo suggerito, nei termini di una disgustosa zoofilia per la quale il miglior Salvatore Quasimodo avrebbe probabilmente avuto parole infuocate). Come a dire insomma che in un processo di sospensione dell’incredulità a passo zero come può essere un prodotto destinato ai bambini, tutti i cartoni animati e le serie televisive hanno in qualche misura un certo grado di verosimiglianza e finiscono per essere parabola dell’esistere dell’individuo, con la significativa eccezione di McGyver (la più produttiva fabbrica di handicappati morali dagli anni ottanta ad oggi: conosco decine di persone che hanno smesso qualsiasi forma di autostima da quando è fallita nel tentativo di far esplodere il proprio palazzo con un litro di succo di pompelmo) Esistono tuttavia alcuni insegnamenti che è possibile trovare in Wile E.Coyote e persino io ho applicato alla vita di tutti i giorni, con risultati estremamente positivi:
1) non cazzeggiare con binari, bolas e boomerang, né con qualsiasi altro utensile il cui nome inizia per B.
2) il BEEP BEEP è un suono estremamente arrogante e fastidioso, e come tale va eliminato quanto più possibile dall’umano senso (il mio cellulare ad esempio ha solo la vibrazione)
3) i prodotti acquistati per corrispondenza funzionano male. Timer difettosi, nessuna conformità alle legislazioni vigenti, specie le leggi della fisica, problemi con l’imballaggio e con le micce.
4) gli erbivori tendono ad essere delle supponenti teste di cazzo (un’importante considerazione prima di scegliere il vegetarianesimo).
Lascio qui le ultime 2 chicche spuntate sul mio CyStats .. 😐
“dammi la tua banana”
“calippo che si muove”
Saluti.
Sarebbe forse il caso di considerare che un programma destinato ai bambini non deve necessariamente avere una valenza “educativa” … il bambino vive di ipseità, momento per momento, non ha alcun senso (se non per gli ossessivi) andare a cercare una valenza educativa in qualcosa che fa il suo dovere anche solo riuscendo a far sorridere … direi anzi che è il miglior modo per “aiutare” un bambino a diventare molto più simile al coyote che non allo struzzo.
Se di metafore vogliamo parlare allora forse l’unica più calzante è proprio quella relativa agli scienziati un po ossessivi che si ostinano a “inseguire” un progresso/benessere credendo di poterlo “catturare” attraverso chincaglierie e tecnologie di ogni tipo e sorta … con il risultato di vedere il progresso/benessere sempre un passo oltre e le tecnologie puntualmente tornare indietro come un problema più che una soluzione.
Rilassiamoci gente, impariamo a sorridere e basta 🙂
Gino
sì.